- l'ho fatta io - Mamma di Rebecca 2016 e Tea 2018 Amo l'handmade, cucinare, coltivare il mio orto e vivere green
8 luglio 2023
Rinforzo a gettoni
14 gennaio 2021
Così, abbaimo iniziato a provare ogni metodo, ogni orario, ogni posizione suggerita.
A colpi di sonoisterografie, analisi del sangue e del seme, compilazione meccanica di tabelle e grafici, uso di integratori, cambio dell'alimentazione, sport e movimento...abbiamo finto di non essere ossessionati dall'idea di avere figli per un altro annetto.
Ovviamente attorno a noi, un sacco di coppie in attesa, di pance floride, neogenitori felici e perfetti da copertina.
Io li avrei bruciati con il lanciafiamme se avessi potuto, tempismo perfetto, ma no, loro non avevano colpe e neanche io, neanche noi.
Era così e basta. Destino? Karma? Fato? Dharma?
Un'altra boccata di rabbia, impotenza e frustrazione.
Non potete capire -o forse si- quanto sia difficile complimentarsi ed essere felici, anche fingendo, per la gioia e l'attesa di un altra coppia, quando tu sei svuotato, sterile stanco, senza speranze e in pena per te stesso.
È così, io lo so.
Non potete capire - o forse si- quanto faccia pompare la vena, sentirsi chiedere quasi ogni giorno, quando hai intenzione di avere figli.
Per di più con un mezzo sorrisetto complice.
Ma cosa ridi? Ma che domande fai?
Se non hai argomenti parla del tempo che cambia o del tempo che passa, MAI del mio tempo che resta.
Domande inopportune al pari di questa, ne conosco pochissime.
Ho sempre pensato che le persone prive di intelligenza relazionale vadano educate, addomesticate al rispetto reciproco abituate a comportarsi.
Purtroppo però , dopo una prima fase di risposte calibrate, cortesi e politicamente corrette, ho ceduto il passo al cinismo spietato e volgare.
Qualcuno ha smesso di salutarmi, così di punto in bianco 5 o 6 anni fa.
La seconda va male e inizi a domandarti quanto complesso può essere un processo così naturale.
Al terzo tentavo fallito, inizi a pensare che qualcosa non va, anche se è presto, ma nessuno te lo dice.
Così cerchi su internet e sei già morto.
Nessuno ti dice che devi aspettare, avere pazienza, devi provare: il primo anno deve essere di tentativi, non di ansia.
Nessuno ti spiega che a volte va semplicemente così senza che tu abbia necessariamente qualcosa che non va.
Gli specialisti onesti e preparati, se la tua età lo consente, non ti prescrivono un calvario di esami, terapie e cure prima che sia passato 1 anno di tentativi.
Gli specialisti onesti non ti propongono la crioconservazione degli ovociti a 31 anni.
Gli specialisti onesti, non ti consigliano pma, fivet o icsi al se le percentuali di procreare naturalmente sono superiori al 20% di possibilità.
Fortunatamente noi, siamo stati guidati al meglio. Salvi, in parte, dall'impatto emotivo e psicologico al quale una scelta sbagliata e frettolosa ci avrebbe condotti, siamo andati avanti.
Per noi, nel secondo anno di tentativi, un sacco di esami, esiti quasi sempre nefasti, una terapia invasiva e tanti, tanti soldi.
Punture che stoppavano la vita di ovulo per 24 ore, per farlo scoppiare in un momento più certo, creme al testosterone che pompavano gli istinti e offuscavano le buone maniere, orari, giorni stabiliti e momenti di intimità a comando.
Questo succede ad un coppia che non smette di crederci.
Si spengono le luci della passione e dell'intensità e va in scena la catena di montaggio in bianco e nero.
Nessuno te lo dice, ma è così.
La coppia mette il pilota automatico.
La verità è che resti incredula.
Incredula davanti al fatto compiuto.
Incredula che due lineette, davvero, possano aver messo la museruola ai tuoi pensieri, sempre troppo disfattisti.
Incredula che quel giorno sia il tuo giorno, che quella notizia, sia la tua notizia.
Per la prima volta.
Prendi confidenza con la novità, piano, piano.
E mentre il tuo corpo inizia ad adattasi velocemente ai cambiamenti, la tua mente pigramente fa dei passi più lenti, è ancora restia.
Finché un giorno, ti ritrovi a fantasticare, inizi ad accettare, ti scopri più tollerante verso i bambini e ti senti solidale con le mamme.
Nel mio caso, giusto il tempo di abituarmi all'idea, per poi sprofondare nella più dolorosa agonia.
Sentire un cuore battere e poi non sentirlo più.
Non può capitare a me, è davvero troppo. Invece sì, capita, e anche molto spesso.
Mi sono sentita soffocare, annaspare, sopraffatta dallo sprofondare delle emozioni. Arrabbiata, triste, vuota.
Inconsolabile.
Se ci penso adesso, mi si stringe la gola, fatico ancora a parlarne.
Io e Rebecca siamo al mare, io allatto e sola con una bambina di un anno appena compiuto, provo una stanchezza appagante, quella stanchezza che ti fa crollare tutte le sere sulla stessa pagina del libro, ma che ti rende felice, piena e grata.
Poi un raffreddore estivo immotivato, che non passa, di quelli che ti fanno perdere gusto ed olfatto, una sempre più strana sensazione di spossatezza e un malessere diffuso. Ho avuto subito un sospetto, ma con altrettanta velocità ho archiviato l'ipotesi, frutto delle basse aspettative sulla mia fertilità.
Non è possibile, non è stato pianificato, non ne abbiamo parlato, era un'idea, ma non ancora chiara neanche a noi.
Così aspetto, rimando, nego, ma niente...ho un ritardo di più di 1 mese, il raffreddore passa, ma il gusto non torna e neanche l'olfatto.
Strano. Ho un deja vu.
Sono incinta per la seconda volta e per la seconda volta, fingo che non sia vero, mi proteggo per paura di crederci troppo.
Per paura di perderti.
Tutta la gravidanza procede esattamente come la prima volta, lavoro fino al settimo mese, cresco Rebecca e proseguo senza aspettative.
Poi, finalmente a metà marzo arriva Tea il mio piccolo miracolo, mi rendo conto che è tutto vero solo quando per la seconda volta sento il suo cuore attaccato al mio e il profumo della sua pelle nuova e perfetta 💜
31 dicembre 2020
Caro 2020 ti saluto
Mi porto a casa una forza nuova, una consapevolezza e una sete di conoscenza che non pensavo neanche di avere.
Il mio bisogno di riflettere, di scegliere consapevolmente, di pensare con la mia testa.
Ho deciso di rispettare gli altri con le dovute precauzioni, ma posso affermare con certezza che per me non è la normalità e non diventerà un'abitudine.
Da quest'anno ho scelto di non guardare più i telegiornali e non leggere più notizie dalle testate ufficiali prendendole come oro colato.
Ho imparato a ragionare con obiettività e razionalità.
Ho usato la mia testa per pensare e comprendere.
Ho sempre riconosciuto l'importanza della vita, così come la sacralità della morte, senza mai affidare alla scienza e alle sue inesattezze, l'illusione dell'immortalità.
Ho scoperto quest'anno che esistono sempre più persone che sanno ragionare con la propria mente e riconoscono nei numeri l'inviolabile verità.
Esistono persone che non criticano, con boriosa arroganza chi abbraccia il dubbio e non il dogma.
Ho scoperto anche, che queste persone rappresentano una schietta minoranza.
Già, perchè allo steso tempo ho visto sparire la tolleranza, la libertà di pensiero e il rispetto per l'altro.
Ho visto un gregge addomesticato a colpi di terrore, paura e ansia. Ho visto crearsi dall'oggi al domani, nuove fazioni che fomentato discordia, odio, violenza e giudizio.
No vax, complottisti, negazionisti.
Le nuove etichette del pensiero divergente. Niente di più meschino.
Come se il mondo, il pensiero di ogni essere umano e le sue scelte si potessero esprimere in categorie così nette, senza considerare le sfumature, le sfaccettature e le varibili che contraddistinguono in modo naturale e logico, il ragionamento umano.
Ho visto gli occhi spenti delle persone che hanno perso tutto, i loro cari, il lavoro, la vita sociale e la libertà di scegliere e pensare.
Provo dolore e pena per questo.
Ma quest'anno lo voglio ringraziare comunque.
Ha rimesso al loro posto valori e tempi che ormai avevamo rimosso. Ha ridato importanza alla famiglia come spazio sacro e intimo.
E mi ha regalato una consapevolezza nuova che mi auguro porterà ad un cambiamento.
3 marzo 2020
Filastrocca sul coronavirus
Dopo settimane di scuole chiuse, credo sia doveroso affrontare il tema, come didattica digitale, come compito, oppure aspettando di riabbracciare i nostri alunni.
24 febbraio 2020
Coronavirus: ricordatevi di spiegarlo ai bambini!
29 luglio 2019
Sesso e tabù: come spiegarlo ai bambini
27 maggio 2019
Eravamo già stati in questo parco acquatico spettacolare, almeno 6 anni fa, senza figli e con tutto il tempo e le energie per stare a galla a goderci prima il divertimento e poi il relax...
Siete curiosi di sapere com'è andata oggi con la family al completo? Posso dirvi che le bambine avevano l'adrenalina a mille, non sono state ferme un secondo e si sono divertite tantissimo! Al ritorno in macchina sono crollate dopo 3 minuti di viaggio, a casa hanno mangiato tutto con una voracità da concorrente dell'isola dei famosi e -mentre scrivo questo post- ne ho una mezza addormentata in braccio.
Il parco è l'ideale per famiglie, noi siamo stati in un giorno feriale atipico: oggi le scuole erano chiuse per le elezioni, fuori faceva freddo, ed era pieno di bambini. Siamo stati accolti benissimo, lo staff ci ha spiegato tutti i servizi e ci indirizzati. Lo spogliatoio -pulitissimo- é enorme, possono entrare anche i passeggini (anche all'interno del parco) ed è presente una zona nursery con fasciatoi morbidi e puliti, sia nello spogliatoio femminile, che in quello maschile. Se posso trovare un neo, suggerisco di pensare ad uno spogliatoio famigliare, perché aimè nel 99% dei casi, le mamme sono lasciate sole a vestire, svestire e docciare svariati figli e figliastri...
Nella zona docce sono presenti dei seggiolini a parete muniti di cinture, per permettere alle mamme di farsi una doccia senza perdere la dignità 🙈 io questo particolare l'ho apprezzato moltissimo.
Entriamo nel parco...
La vasca centrale simula il mare, parte con l'acqua molto bassa e arriva a 130 cm. Ciclicamente vengono azionate le onde, per i bambini é uno spasso! Le nostre piccole, Rebecca e Olivia hanno nuotato da sole con il tubo, fornito dalla piscina: loro i braccioli li detestano e al corso di nuoto hanno imparto con il tubo.
Vicino alla vasca centrale, é presente Angela una bravissima fotografa, che su richiesta e senza obbligo scatta foto ricordo direttamente in acqua. A fine giornata potete decidere di acquistare qualche stampa oppure la chiavetta.
La vasca che simula corrente è spassosissima per grandi e piccini, l'acqua é alta 130 cm ed essendoci la corrente é necessario saper nuotare, oppure entrare accompagnati. Subito di fianco -senza uscire dall'acqua- è presente una vasca relax con sedute e una idromassaggio.
La zona bimbi ha diverse attrazioni, scivoli di diversa misura e altezza e mini vasche per i piccolissimi. Inutile dire che qui le bambine sono impazzite dalla gioia 🤩 é presente una zona bimbi asciutta che durante il week end (che sfiga aver deciso di andare in settimana) intrattiene i bambini, permettendo -magari- ai genitori di godere della Spa.
Dalla parte opposta ci sono gli scivoli! Quelli più ripidi sono consentiti a bambini alti almeno 130 o 140 cm e sono da brivido, ricchi di colori e luci e con pendenze pazzesche! Lo scivolo dei più piccoli dai 3 anni fino a 130 cm ha una bella pendenza e ha l'effetto onda. Rebecca aveva paura, ma Olivia con una faccia che fingeva sicurezza e divertimento, è scesa 2 o 3 volte!
Si affaccia su tutto il parco la zona ristorante per consumare il pranzo o la merenda portata da casa oppure acquistare panini, insalate e hot dog. In questa zona i tavoli sono ben puliti e ci sono diversi seggioloni per bambini.
Arriviamo finalmente alla zona Spa. Qui l'accesso é vietato ai minori di 15 anni, voi direte: ma perché? Non è giusto. Io invece la trovo la scelta più sensata che possa esserci, posso elencarvi mille mila motivi, ad esempio: per chi è single o coppia, per chi è esaurito, per staccare dai figli, per riposare e rilassarsi senza sentire le urla di bambini super eccitati. Per godere della quiete, e che quiete! La zona piscina con cascate d'acqua, grotte sensoriali, e una parte esterna per godere guardando il tempo brutto e stando al calduccio. Le grotte di vapore enormi (mai viste così grandi), la sauna e la grotta di sale.
Se solo avessi potuto godermi la spa per più di 10 minuti, le mie figlie mi reclamavano...🙈
All'esterno ci sono diversi giochi d'acqua per bambini, non ho potuto testare perché pioveva ed era chiuso.
Nel complesso posso dire che ci tornerei senz'altro! E voi che aspettate?
Foto by Angela
15 maggio 2019
Meglio fuori o dentro? Tutta la vita fuori!
Per affrontare questo tema bisogna prima sfatare il mito del freddo che fa ammalare i bambini. É un retaggio del passato, quando le case non erano riscaldate e i vestiti erano inadeguati alle temperature. Oggi questo problema non sussiste, per fortuna, quindi coprirsi bene e uscire!
Il freddo non fa ammalare.
Anzi, passare del tempo all'aperto fa bene alla salute e allo sviluppo psicofisico, anche quando la stagione e le temperature sono più rigide.
Spesso i genitori un po' per lo stile di vita, un po' per i ritmi frenetici di lavoro, dedicano poco tempo alle attività di famiglia all'aperto, oppure le organizzano esclusivamente nel week end, prediligendo durante la settimana attività individuali al chiuso.
Una sana abitudine a partire dall'infanzia é riuscire ad organizzare attività all'aperto e movimento in modo regolare, non solo nel week end. Sono tantissimi i vantaggi che posso generarsi questa buona abitudine.
Il movimento e lo sviluppo motorio si affinano e l'attivitá motoria riduce il rischio di obesità e malattie cardiache.
Lo sviluppo psicofisico é collegato alla componente motoria, nei bambini abituati a stare all'aperto noteremo piu spesso:
• maggior spirito di iniziativa e socialità
• senso dell'orientamento e curiosità per l'ambiente
• bassa incidenza dell'obesità
• minor probabilitá di contrarre virus influenzali
• maggiore capacità di comprensione linguistica
Inoltre all'aperto gli stimoli sensoriali sono molteplici e la percezione di essi si arricchisce.
Anche la socialità trae dei benefici dallo stare all'aperto: più facilmente si incontrano altre persone, ci si conosce e si fa amicizia.
Germi, batteri, virus si moltiplicano più facilmente negli ambienti caldi e chiusi, di conseguenza negli spazi aperti e freddi faticano a riprodursi e muoiono.
Inoltre all'aperto é più difficile che ci sia trasmissione di un virus, lo spazio é ampio e i contatti meno promiscui rispetto ad un ambiente chiuso, come un nido o una scuola.
Mi pare già tanto così, ma c'è di più!
Il sole.
Fonte naturale di vitamina D: stare all'aperto d'estate e poter esporre la nostra pelle ai raggi solari ci permette di arricchirci di questa preziosa vitamina. I pediatri consigliano comunque di integrarla nei mesi invernali, quando il sole non é costante e la nostra esposizione é limitata al viso.
18 dicembre 2018
Laboratorio di Bruno Munari per sperimentare l'autonomia
In questa riflessione Alberto Munari, (figlio di Bruno Munari) docente di psicologia dell'educazione all'Università di Ginevra, indica il principio essenziale del metodo.
Le idee non vengono proposte dagli adulti, nascono dalla sperimentazione, secondo il principio didattico: "Non dire cosa fare ma come".
Il metodo Munari si basa sul fare, sull'agire, affinchè i bambini possano esprimersi liberamente senza l'interferenza degli adulti, diventando autonomi e indipendenti e imparando a risolvere i problemi da soli.
16 dicembre 2018
Pannolini lavabili: sì o no?
11 dicembre 2018
Un gioco eco-sostenibile? FacileA!
1 dicembre 2018
C'era una volta...l'importanza della fiaba narrata
| Rebecca legge "Lo Schiaccianoci" ed. Usborne Fiabe Cucù |
#libriperbambini
#importanzadellefavole
#leggere
#usborne
23 novembre 2018
Ma perchè non mangia più?: l'inappetenza questa insopportabile disavventura
Ma ad un tratto, verso l'anno e mezzo, inizia piano piano a dire di no ai piatti classici che prima andavano alla grande, e così il menù si assottiglia sempre di più fino a farvi dubitare della vostra cucina.
Ma no! il problema non siete voi, ne tanto meno la vostra cucina, tranquille mamme.
Il problema è sempre e solo uno: il bambino sta crescendo e cresce insieme a lui la sua identità, l'affermazione di sè stesso, la lenta conquista all'autonomia e di conseguenza si fa strada l'opposizione, il no. Cerchiamo di vederla in chiave positiva, almeno proviamoci, l'ostinazione del bambino è un ottimo segnale di sviluppo, sta andando tutto come dovrebbe andare, il bambino
Da lì a pochi mesi vi renderete conto di quanto l'inappetenza sia il lato migliore dei "terrible two", ma di questo abbiamo già parlato (I terribili due).
Tornando al tema del rifiuto del cibo, non dovete spaventarvi, i bambini sanno autoregolarsi, secondo i pediatri bisognerebbe prestare maggior attenzione al problema contrario.
Vediamo come superare il momento tenendo i nervi saldi e utilizzando qualche piccolo accorgimento.
Variare il menù
Sembra scontato, ma tante mamme insistono, insistono e insistono con la pasta al pomodoro e la cotoletta. Avendo scelto l'autosvezzamento e avendo una duenne che mangia la pasta con le vongole, l'indiano, la cipolla cruda, ama il gorgonzola e le degustazioni di formaggi con contrasti, per noi variare era già all'ordine del giorno, quindi abbiamo provato ad introdurre i condimenti (olio extravergine, aceto di mele o balsamico, gommasio), le spezie (curcuma, curry, peperoncino, zaatar, garam e tandoori masala) e i tipi di cottura diversi (barbecue, vapore, padella o al forno) e infine le ricette.
Ha funzionato? nel nostro caso variare è un'esigenza, quindi lo facciamo spesso e devo dire che funziona abbastanza bene, ma non così bene da risolvere del tutto la questione inappetenza.
Tutti a tavola!
Mangiate tutti insieme, anche questo sembra banale, ma ricordate che siete voi il primo esempio per i vostri figli. Quello che fate voi, vogliono farlo anche loro. Quindi date anche il buon esempio, mangiando bene, con calma e tutto. Lasciate i nervosismi e le angosce lontane quando siete a tavola insieme e insegnate la buona educazione.
La bellezza del cibo
Le pappe sono orrende, cerchiamo di offrire dei piatti allettanti anche dal punto di vista estetico. Inoltre suggerisco di stimolare i bambini soffermandovi sui particolari che possano incuriosirli: "guarda che bel colore questa melanzana" "senti che profumo invitante".
Distrarre dall'ostinazione
A volte succede che a scatenare l'inappetenza, sia qualcosa che fa innervosire il bambino (il bicchiere di un colore diverso, la forchetta anzichè il cucchiaio), non fissiamoci sul capriccio, andiamo oltre e portiamo l'attenzione altrove. Nel nostro caso funzionano molto bene le storie inventate su due piedi o un bel libro. Se volete, potete mettere un cartone, noi abbiamo deciso di limitarlo al minimo, perchè non vogliamo che diventi routine, ma funziona e può essere una soluzione.
Il folletto del dolcetto
Questa è un'invenzione che ci ha salvati da molti rifiuti e tutt'ora la utilizziamo tanto. Se Rebecca mangia tutto o buona parte, il folletto le farà recapitare un dolcetto a sorpresa (attenzione: non un premio, non deve diventare un gioco a premi). Il dolcetto è quasi sempre diverso, mai esagerato ed è incartato tutte le volte in modo diverso: utilizzo sacchetti, scatole, scatoline, lacci, nastri, elastici e tutto quello che trovo per farla divertire ancora di più nel tentare di scartarlo.
Non insistere
E' giusto proporre di assaggiare, ma non con insistenza, diventerebbe una lotta e a perdere sareste voi.
Se rifiuta con determinazione, riproporrete più avanti.
E voi che stratagemmi utilizzate?
#inappetenza
#terribilidue
#terribletwo
18 novembre 2018
Un Natale eco-artistico: palline di Natale per bambini
Già perché dovete sapere che tengo da parte tante cose che potrei buttare, per la gioia di mio marito che mi chiama "La gattara accumulatrice" quando poi peró le sue figlie si divertono si rimangia tutto...🙄
In questi mesi ho tenuto da parte i coperchi delle scatole di polistirolo del pesce fresco che ci arriva con Cortilia tutte le settimane e.adesso che arriva il Natale posso finalmente utilizzarle 🤟🏻
Cosa serve?
Polistirolo in fogli o pezzi da riciclo
Formine per i biscotti
Tempere
Brillantini
E ora?
Pitturare e glitterare a piacere 😊
Ed ecco a voi le nostre magiche palline di Natale!!!
I vostri bimbi si divertiranno un sacco!
Manca solo un piccolo passaggio...con ago e filo, forate le palline da parte a parte a lasciate il filo per appendere alla finestra o direttamente sull'albero!









