7 settembre 2018

Autosvezzamento: istruzioni per l'uso

Che termini orrendi! fanno passare la voglia di iniziare...sapete che "svezzamento" significa "togliere un vizio"? Ma come un vizio?! Mi sembra di sentire le comari di paese "gli hai dato il vizio della tetta?" Certo perché nutrirsi è un vizio, non una necessità. Che viziatoni gli allattati al seno...

Siete d'accordo con me che il termine è giudicante, irritante ed obsoleto?

Ecco allora chiamiamola: Alimentazione complementare a richiesta, molto meglio.



Tea 5 mesi e tre quarti

La pediatria classica per anni ha suggerito alle mamme tempi, modalità di introduzione dei cibi e limitazioni ben precise, mentre invece l'alimentazione complementare a richiesta (ACR) ha scardinato queste impostazioni rigide permettendo alle famiglie una consapevolezza maggiore e fornendo uno stimolo a migliorare la propria alimentazione.

Un po' di storia

Nel lontano 1928 Clara Davis una ricercatrice USA, decise di capire perché con lo svezzamento molti bambini sviluppassero resistenze o inappetenza; seguì quindi uno studio basato sul proporre ai bambini 36 diversi cibi su una tavola imbandita -cibi sani e al naturale- offrendo loro solo quello a cui mostravano interesse, i bambini erano visibilmente incuriositi e richiedevano assaggi della maggior parte delle pietanze a disposizione.
L'esperimento durò 6 anni, per tre pasti al giorno, furono analizzati circa 36.000 pasti, con il tempo i bambini svilupparono preferenze e gusti mantenendo sempre un buon appetito e una crescita sana. Furono registrati e analizzati gli apporti vitaminici e minerali, proteine, calorie e grassi e indovinate? tutto era perfettamente nella norma, secondo le tabelle nutrizionali.
La conclusione della Devis è che i bambini mangiano e anche con appetito, vanno semplicemente abituati da subito ad una proposta diversificata e sana.



Adesso veniamo a noi...e parliamo subito di ansia da mamma

E' assolutamente normale sentirsi in ansia arrivate al bivio della pappa e la cosa bella è che non è colpa vostra!!!
L'ansia è un retaggio delle generazioni passate, delle nostre bis-nonne per intenderci, che corcavano i neonati di latte vaccino (assolutamente inadeguato alle capacità digestive dei piccoli) e non di latte materno, andando incontro ad anemia per carenza di ferro e costrette perciò ad introdurre velocemente la pappa carica di proteine. Quindi grazie bis-nonna per avermi regalato l'ansia.

Rebecca 6 mesi
Quando iniziare?

Osservare tre cose principali:
.Quando il bambino è in grado di stare seduto da solo e ha una buona coordinazione occhi, mano, bocca.
.Quando mostra interesse per il cibo che vede in tavola.
.Quando ha perso il riflesso di estrusione: buttare fuori il cibo solido con la lingua, nel momento in cui si toccano le labbra con il boccone o con il cucchiaino.
La pediatra vi ha detto di iniziare con la frutta a 4 mesi? E' troppo presto, a quell'epoca è ancora sufficiente e indispensabile il latte materno (o formulato), ricordate sempre che il latte resta l'alimento principale fino all'anno di vita. Anche lo "svezzamento classico" non è raccomandato prima dei 5 mesi nei bambini allattati artificialmente e prima dei 6 mesi in quelli allattati a seno (OMS, UE e Ministero della Salute indicano 6 mesi).
L'attenzione per il cibo da parte del bambino mediamente avviene proprio verso i 6 mesi, a volte un po' prima, a volte più avanti anche fino a 8 mesi.
Non servono i denti per masticare, il neonato a 6 mesi è in grado di sminuzzare i bocconcini con le gengive esercitando pressione con i muscoli della mascella.

Quanto deve mangiare?

L'ho già detto e lo sottolineo ancora, che il latte per il primo anno è l'alimento principale.
La quantità di cibo assunta inizialmente è pochissima, meno di un pugnetto della manina di un neonato, per intenderci. Assaggi.
E andrà avanti ad assaggi per un po', dopo il pranzo integrerete con il latte, il bambino a seconda delle necessità popperà di più o di meno.

Regole per proseguire

1) Imparare a proporre al bambino, senza obbligarlo MAI, fargli sperimentare la scelta e permettergli di sperimentare toccando, masticando, spalmando e sporcando ovunque.

2) Non avere l'ansia da quantità: l'autosvezzamento è fatto di piccoli assaggi, finché gli assaggi restano piccoli offrire il latte, che resta l'alimento principale.

3) Mantenere la calma e non andare nel panico per l'ansia da soffocamento

Se siete in grado di rispettare queste regole, possiamo passare alla fase successiva, altrimenti rileggete e rileggete, oppure passate allo svezzamento classico.

Alimentazione sana per tutta la famiglia




Cerchiamo di offrire al bambino un'alimentazione sana e varia di sapori e consistenze, non dare sempre la stessa cosa perché piace, ma variare
Le carni sono rappresentate negli ultimi posti della piramide alimentare, ci sarà un motivo no?
Perché nello svezzamento classico sono inserite tutti i giorni nel menù? Una bella domanda, a cui non so dare una risposta pacifica...
Se il bambino rifiuta inizialmente la carne, va bene proveremo più avanti, anzi, può essere uno spunto di riflessione per tutta la famiglia.
E' importante mangiare tutti insieme al tavolo, rivivere l'importanza di un ritrovo conviviale di famiglia, se questo non è sempre fattibile, l'importante è mantenere un clima sereno quando si mangia insieme, evitare discussioni, stare bene insieme.

meglio evitare....


  • evitare cibi precotti, liofilizzati, confezionati e in scatola
  • evitare o limitare sale e zucchero per il primo anno
  • evitare di utilizzare burro, latte o derivati animali
  • evitare cibi con conservanti o aromi artificiali (no al dado con glutammato)
  • evitare il miele sotto l'anno
  • evitare verdure a foglia larga fino all’anno (spinaci, bietole, cicoria, indivia, lattuga, ecc) perché assorbono troppi nitrati pericolosi soprattutto per i neonati
  • Farine integrali fino all’anno (complesse da digerire)
sostituire con...
  • frutta e verdura di stagione
  • tahin, gomasio, spezie al posto del sale
  • olio extravergine di oliva, latte di mandorle o riso
  • dado fatto in casa
  • Spinaci e verdure a foglia larga biologici oncoltivati in casa 


Come proporre il cibo?

Il cibo può essere sminuzzato per facilitare la masticazione e per placare l'ansia dei genitori, oppure tagliato a strisce o bastoncini da succhiare o mordere afferrandolo con la manina.

Come evitare il rischio di soffocamento?

E' importante premettere che: se un bambino mentre mangia fa un accenno di vomito, tosse o conato, non è quasi mai un problema, è il riflesso faringeo che controlla il passaggi di alimenti solidi impedendo l'accesso alle vie respiratorie. Può far gelare il sangue ai genitori, ma è un esercizio del bambino per imparare a deglutire correttamente.
Per ridurre il rischio di soffocamento è bene che il bambino sia in grado di stare seduto da solo e che sia sempre sorvegliato da un adulto mentre mangia.
Evitare nei primi mesi alimenti rischiosi: duri, piccoli e lisci, appiccicosi, filamentosi (mozzarelline, noci, olive, uva, prosciutto crudo, frutta secca, caramelle lisce o gommose). Non mettere mai troppo cibo in bocca, non giocare, ridere o parlare mentre si mangia. Mangiare solo da seduti e fermi.
Consigliatissimi al di là dello svezzamento i corsi di disostruzione pediatrica.

Rebecca 8 mesi

Fonti:

"Io mi svezzo da solo" Lucio Piermarini
I consigli della mia pediatra dott.ssa Ombretta Bogliolo
La mia esperienza con Rebecca e Tea

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