#iterribilidue
#iterribilidueanni
#capricci
- l'ho fatta io - Mamma di Rebecca 2016 e Tea 2018 Amo l'handmade, cucinare, coltivare il mio orto e vivere green
Tea 5 mesi e tre quarti |
Rebecca 6 mesi |
Rebecca 8 mesi |
Vi racconto la mia esperienza, perché so come ci si sente in quei giorni di agonia tra una cacca per terra e una pipì sul divano, così cercherò di portare un po’ di conforto. Andiamo per ordine:
1. Quando iniziare?
Io ho provato prima dell'inizio dell’estate, a maggio, Rebecca aveva 23 mesi. Nominava la pipì e secondo me era già un successone, ma in realtà la nominava un po’ a caso, l’ho scoperto dopo.
2. Mutandine dell’apprendimento?
Io ho preso quelle lavabili, mai usate. Non servono, almeno secondo la mia esperienza vanno lasciati liberi di bagnarsi e di capire quando scappa, altrimenti i tempi si allungano. I pannolini a mutandina non li ho provati, ma credo che siano inutili, perché oltre ad essere costosissimi - sono pannolini- quindi non favoriscono lo spannolinamento.
3. Vasino o riduttore?
Io avevo entrambi, e dopo aver letto ovunque di iniziare con il vasino proponendolo spesso, ho creato un bel conflitto, mia figlia ha iniziato ad odiarlo profondamente. Fortunatamente ho potuto dribblare con il riduttore e mi sono trovata benissimo.
4. Come iniziare?
Come dicevo, io ho letto praticamente ovunque di iniziare proponendo spesso di fare la pipì nel vasino, mantenendo un atteggiamento calmo e sereno. Sappiate che non ci si riesce. Innanzitutto calme e serene di che? Cacca e pipì ovunque, calme e serene di cosa? Ma dai...
Considerate poi che proponendolo spesso -anche se siete calme e serene- saranno i vostri bambini a perdere la pazienza e andranno in opposizione con tutto quello che proporrete.
Quindi la mia soluzione è di proporre, ma non spesso.
Non abbiate paura di farli bagnare, succederà comunque, quindi fatelo succedere e vedrete che impareranno alla svelta a riconoscere lo stimolo.
Io ho usato un’app (non uso mai il cellulare con le mie bambine per scelta, ma avevo bisogno di qualcosa a tema che la tenesse impegnata mentre provava a fare i bisogni) Potty Animals un giochino che prevede la scelta di dove far fare pipì ad alcuni animaletti, costa circa 4 euro.
Quando riescono a farla senza bagnarsi, grandi elogi, ma senza esagerare troppo e niente premi, non deve diventare un gioco a premi.
Dopo il terzo giorno di tira e molla, io ero decisa a mollare per riprovare più avanti e l’ho proposto a Rebecca, le ho chiesto:
-amore proviamo a toglierlo più avanti, va bene?
Lei ha rifiutato di netto e dal giorno seguente ha fatto sempre la pipì nel water 🤔.
Dopo una settimana era in grado di farla nel water e a parte qualche incidente di percorso, che è del tutto normale vista l’età, ora è un mese che ha tolto anche il pannolino durante le ore di sonno.
5. E la cacca?
La cacca arriva, tranquilli. Il primo mesetto dopo il successo della pipì, arriva anche la cacca. Al’inizio hanno timore, non sanno distinguere gli stimoli e cercano altre strategie. Rebecca ad esempio la faceva sempre quando le mettevo il pannolino per fare la nanna.
Poi imparano, ci vuole più tempo, più o meno un mesetto.
6. Pannolino per dormire si o no?
Assolutamente si! non andate a complicarvi la vita, vi prego!
Almeno per i primi due mesi post spannolinamento.
Nel frattempo verificate che il pannolino sia asciutto al mattino e dopo la nanna.
Poi, si può iniziare a toglierlo durante la nanna pomeridiana e una volta riuscita l’impresa si può togliere anche di notte. Io ho sempre spiegato tutto a Rebecca e lei è sempre stata d’accordo sul provare a togliere, le ricordavo e le ricordo tuttora, che in caso di pipì urgente deve chiamarmi di notte e di giorno, sempre.
Gli imprevisti succedono, infatti vi consiglio il salvamaterasso impermeabile e la traversina adesiva sotto il lenzuolo.
Potete farcela! Forza e coraggio mamme, io credo in voi 💪🏻
#spannolinamento
#togliereilpannolino
#nientepannolino
#bastapannolino
La risposta? No.
Quantomeno non chiamiamola vacanza, ma cambio d’aria, allora si, ce la di può fare. Altrimenti portatevi una nonna, una zia, una tata, qualcuno per godervi qualche ora della vostra meritata vacanza.
Noi quest’anno abbiamo scelto l’Elba, un bungalow in un campeggio dotato di piscina e direttamente sul mare, tutti i comfort insomma, per evitare disagi. E meno male!
La verità è che il consiglio della nonna di non portare al mare i bambini sotto l’anno è vero! Almeno nel nostro caso, lo iodio ha sballato tutti i ritmi di Tea, che a luglio aveva 4 mesi e dormiva profondamente fino a 6/8 ore di fila di notte con un riposino pomeridiano lungo 3/4 ore...
Forse stiamo lentamente tornando sui vecchi e sicuri ritmi adesso, dopo un mese e mezzo.
Per non parlare di quanta fatica può costare spostarsi anche solo di 50 mt con due bambine piccole: passeggino, ombrellone, borsone con teli mare, cambi vari, creme, merende e merendine, acqua, giochi per il mare, gonfiabili, ecc...la sera con la schiena a pezzi e gli occhi crepati di sangue.
Ma vogliamo parlare di Rebecca? Che al mare ha quadruplicato i capricci, visto che è nel pieno dei suoi due anni e che le piace l’effetto dello iodio 😬
Arrivi all’ultimo giorno di mare con la voglia di anticipare il traghetto, tanto te la sei goduta.
Il lunedì mio marito è tornato al lavoro con la faccia stravolta e la tipica libertà nello sguardo di chi sta andando finalmente a riposarsi.
Poi la sera riguardi le foto e pensi, va beh, lo rifarei, magari una settimana e non due visto che siamo tornati più stanchi di prima e magari con una nonna, ma per le piccole pesti lo rifarei. Per vedere quei sorrisoni, quelle faccette sorprese tra un capriccio e l’altro e tutti quei progressi che solo il mare e l’estate sanno regalarti 😍
Non è farina del mio sacco, la ricetta è di mia mamma 🤫 la condivido perché è veloce e sana.
Ingredienti per 4/6 persone:
800 gr Ricotta
600 gr di spinaci/erbette/tenerumi
20 gr burro
20 gr grana
Bollire gli spinaci o le erbette.
Io in questa variante ho utilizzato un mix di spinaci e tenerumi con questo nome affettuoso non sono altro che le prime voglie verdi della zucchina (sono una tradizione in Sicilia) morbide e dal sapore delicato.
Strizzare bene le erbette bollite e tagliuzzarlo, unirle alla ricotta e formare delle palline, passarle nella farina e bollirle, quando vengono a galla sono pronte, da mangiare subito servite con burro fuso e grana.
Fatemi sapere come le trovate!