22 settembre 2015

Lo zenzero sottile e buono del Giappone - Zenzero Gari

Radice di zenzero

Ho cercato a lungo una ricetta che potesse permettermi di cucinare lo zenzero così come lo trovo al ristorante giapponese e finalmente l'ho trovata!! 



Si chiama Zenzero Gari e nella cucina giapponese è utilizzato come digestivo ed è sempre abbinato alle pietanze per pulire il palato tra una portata e l'altra, antinfiammatorio e purificante.



Non starò a raccontarvi tutte le proprietà che ha lo zenzero, perché è abbastanza conosciuto e credo sia sufficiente quello che ho descritto brevemente sopra...fatevelo bastare...oggi mi limito a diffondere la ricetta top per mangiarlo senza piangere.







La ricetta è veloce da preparare e la resa ottima...soprattutto se fatto in casa poi - a mio parere - si apprezza di più.








Ingredienti:






  • 150 gr. di zenzero fresco
  • 100 ml di aceto
  • 30 ml acqua
  • 25 gr. di zucchero semolato
  • 1 pizzico abbondante di sale





Preparazione:


Sbucciate lo zenzero togliendo la parte ruvida della radice e tagliatelo a fettine molto sottili, io utilizzo il pela patate, ma se avete l'affettatrice è decisamente meglio. Salatelo aggiungendo un pizzico abbondante di sale fino. Immergete le fettine di zenzero in un contenitore pieno d’acqua e lasciatelo a bagno per almeno 12 ore.
Zenzero pelato
Dopo aver lasciato in ammollo le fettine scolate lo zenzero e scottatelo in una padella senza nessun condimento per 50-60 secondi circa, risciacquatelo in acqua corrente e scottatelo nuovamente per 50-60 secondi.
Ora scolate lo zenzero e lasciatelo riposare nel colino.
Mettete in una padella l’acqua, l’aceto, lo zucchero e il sale, accendete a fuoco lento e mescolate fino a che lo zucchero non si sia sciolto del tutto. Mettete lo zenzero in un barattolo di vetro con tappo per chiusura ermetica, versateci sopra lo sciroppo che avete appena preparato fino a coprire del tutto le sfoglie di zenzero. Chiudete il barattolo ermeticamente, capovolgetelo e lasciatelo a riposare fino a che non si raffreddi.
Il vostro zenzero Gari è pronto, quando vi servirà dovrete solo aprire il barattolo e servirne alcune fettine come accompagnamento ai vostri piatti o come digestivo.




Zenzero Gari pronto!

22 giugno 2015

Orto-Terapy- Contadini per una stagione puntata 1

Quest'anno per la prima volta ho deciso di fare l'orto e lo consiglio a chiunque abbia un po' di pazienza e grande voglia di soddisfazioni!!!
Già, perché l'orto ne regala infinite...non lo credevo neanch'io, ma l'ho testato su me stessa.

Potete iniziare in qualunque momento c'è sempre un ortaggio/verdura di stagione pronto ad aspettarvi...
Se iniziate la semina a marzo, provate con i prodotti di stagione: io ho iniziato con pomodorini, cipolle dorate e rosse, ceci, cavolfiori e fragole oltre alle erbe aromatiche come se non ci fosse un domani.



La semina va programmata su un terriccio nuovo, smosso e ben concimato.

Io ho utilizzato azoto per ortaggi per favorire la crescita, ma non ho in nessun caso applicato pesticidi per scelta, neanche quelli per le lumache, mi facevano troppa tenerezza e ho condiviso con loro tutte le fragole...
Ho innaffiato a partire da marzo tutti i giorni, all'inizio a mano, poi con l'impianto di irrigazione.









I cavolfiori erano pronti a metà maggio, stupendi!!! da commuoversi...così piccoli prima (3-4 cm) e nel giro di una settimana grandi 10 cm e buonissimi.
Consiglio di guardarli tutti i giorni quando iniziano a spuntare per coglierli...prima che le lumache se ne rendano conto, bisogna batterle sul tempo.
Una volta colti ho eliminato tutta la pianta, ripreparando il terreno e pulendo da erbacce e foglie secche.







A giugno ho raccolto tutti i cipollotti, stupendi e buonissimi! Le lumache non li hanno neanche guardati, tutti intatti!

Ho ripreparato il terreno e piantato melanzane tonde e peperoni e ora sono nell'attesa di vedere spuntare qualcosa....

Nel frattempo le piantine di pomodori sono diventate enormi e piene di frutti, per il momento verdi, non vedo l'ora di cogliere anche quelli.

Morale della favola....
vorrei consigliare a tutti di provarci almeno, l'esperienza è meravigliosa, inoltre potete mangiare qualcosa di sano, cresciuto in caso vostra quindi a km zero e anche a costo praticamente nullo!!! meglio di così...tornare contadini fa bene a voi: sia come terapia e per la vostra salute!
Andate a prendere gli stivali, la pala e coraggio che sta per arrivare la stagione delle patate e delle verze!!!


Per darvi un'idea e aiutarvi nel scegliere le semine giuste ecco un fantastico calendario delle semine lunari


16 aprile 2015

Pianta un seme e avrai un germoglio

I germogli sono facilissimi da preparare, non costano eccessivamente, sono buoni e ricchissimi di principi nutrizionali. I germogli producono energia, sono ricchi di principi nutritivi come vitamine, enzimi ed oligoelementi, e di facile digestione. Fin dall'antichità molti popoli utilizzavano quale cibo rigeneratore e terapeutico i grani germinati e i germogli sviluppati e ne hanno tramandato l'uso. Già nella medicina cinese, circa 2700 anni a.C., il germoglio crudo di soia veniva raccomandato per edemi, dolori alle ginocchia, crampi, disturbi digestivi, polmoni "deboli", macchie sulla pelle e malattie del cuoio capelluto. Sembra anche che i focosi cavalli di Attila ed i veloci destrieri arabi venissero nutriti con semi di frumento germogliato, prima delle occasioni importanti. 
Si possono preparare grazie all'utilizzo di un germogliatore come quello in foto che utilizzo. I prezzi viaggiano da dai 15,00 ai 30,00 euro a seconda del modello, del materiale e degli strati, ma sappiate che è possibile anche utilizzare normali strumenti da cucina. Vi insegno almeno tre modi per prepararli:

lasciare in ammollo 8-12 ore
1- metodo del consumista- grazie all'utilizzo del germogliatore apposito (io uso il marchio GEO in vetro e colino come da foto). Fate attenzione che con quel tipo di germogliatore sono sconsigliate alcune specie di semi ad esempio lino e crescione, per i quali si deve utilizzare un germogliatore a strati. Si lasciano i semi 8-12 ore in ammollo, successivamente si pone il germogliatore al cotrario utilizzando l'apposita struttura per far colare l'acqua, sciacquando di tanto in tanto con l'acqua.

2-fai da te-si utilizza un recipiente in vetro con una garza per far colare l'acqua, il procedimento è lo stesso del metodo 1 quindi si lasciano i semi 8-12 ore in ammollo e poi si lascia colare l'acqua attraverso la garza. girando il contenitore al contrario e bloccando la garza con un elastico.

lasciar colare l'acqua dal tappo/colino
3-super fai da te in canapa- si utilizza un sacchetto di canapa, il procedimento sempre lo stesso: prima si lasciano i semi 8-12 ore in ammollo in un recipiente e poi si lascia colare l'acqua ponendoli nel sacchetto. E' importante sciacquarli ogni 3-4 ore.


Una volta pronti, dopo 3-5 giorni a seconda del tipo di seme, i germogli si possono mangiare tal quali, crudi anche se per onestà intellettuale devo informarvi che possono esserci dei rischi dovuti alla facile proliferazine di batteri patogeni facilitati nel moltiplicarsi dalla presenza costante di acqua o di umidità.

L’unico metodo valido per garantire una sicurezza al 100% quando si mangiano germogli è scottarli per 1-2 minuti in acqua bollente, oppure farli saltare in padella con olio bollente. Non è sufficiente lavarli con il bicarbonato, se ci sono batteri, non vengono eliminati del tutto.

Mangiarli crudi può essere rischioso quanto bere latte non pastorizzato, mangiare pesce o carne cruda, quindi a voi la scelta... 
eccoli pronti dopo 3-5 giorni

Si consumano da soli, in insalata conditi con un po' d'olio e sale, oppure uniti a verdura o frutta, anche nella preparazione di frullati e puree, o tritati e uniti a maionese fatta in casa, puré o salse di vario tipo, o ancora uniti allo yogurt, aggiunti alle minestre di verdura o agli stufati, pochi minuti prima di servirli a tavola, aggiunti al ripieno dei tortellini, all'impasto delle polpette, come condimento di pasta e riso, eccetera. Gli utilizzi possibili sono tantissimi, sfruttate la fantasia!!!













Siti di riferimento per l'articolo:






3 novembre 2014

1 anno di blog!!!

3 novembre 

una data importante
semplicemente tanti auguri a noi!!!
io e il mio blog conviviamo da 1 anno, 
momenti belli e brutti,
1 anno di post, ricette, invenzioni, scoperte e curiosità
da condividere

la condivisone è tutto
raccontarsi e raccontare gratifica
scrivere appaga

tanti auguri a noi e buon proseguimento!!!


3 novembre: 1 anno di blog

26 ottobre 2014

olio di palma free: si può fare!!!


Vi siete mai accorti che nei prodotti che consumiamo c'è un ingrediente aficionados che compare sempre -e non sono esagerata nel dire SEMPRE-: l'olio di palma.
In alcuni prodotti poi, come ad esempio la tanto amata crema spalmabile nutellosa al cacao abbiamo una presenza del 31% di olio di palma, 50% di zucchero, 11% nocciole, 8% cacao.
Insieme all’industria del legno, quella dell’olio di palma è la maggiore responsabile della deforestazione nel sud-est asiatico, in particolare Malesia ed Indonesia. Tra il 2000 ed il 2012 l’Indonesia ha perso 6,02 milioni di ettari di foresta tropicale (60.000 chilometri quadrati), un’area grande all’incirca come la superficie dell’intera Irlanda. E nel 2012 la deforestazione ha colpito ben 840mila ettaricontro i 460mila del Brasile. E la principale causa di tutto questo si chiama olio di palma, utilizzato nell'industria dolciaria, cosmetica, nella produzione di biodisel e di elettricità. Le foreste vengono bruciate e così sterminate vive tutte le specie che le popolano, come gli orangutan  e i loro habitat naturali.
Soffermiamoci sull'incidenza alimentare e salutare dell'olio di palma.
L'olio di palma ha un'elevato contenuto di acidi grassi saturi (circa il 50% del totale), considerati poco salutari perché tendono a far alzare i livelli di colesterolo nel sangue. Non dimentichiamo che l’olio di palma viene da zone in cui è ancora impiegato il DDT, in realtà i dosaggi effettuati finora in ambito internazionale non hanno riscontrato la presenza di queste sostanze in quantità superiori alle soglie consentite, però c’è sempre la possibilità di un effetto accumulo, critico soprattutto per i bambini. In secondo luogo, va tenuto presente il rischio di lavorazioni industriali che possano alterare il grado di pericolosità dell’olio di palma. Stiamo parlando in particolare della cosiddetta interesterificazione, un processo chimico che permette di ridistribuire e riorganizzare le molecole di acidi grassi degli oli vegetali per influenzarne le proprietà fisico-chimico. Non ci sono ancora risultati definitivi sull’argomento, ma alcuni studi preliminari suggeriscono che l’olio di palma interesterificato possa avere effetti negativi sul metabolismo dei grassi e dunque sulla salute di cuore e arterie.

Che sia chiaro: un po’ di olio di palma o un po’ di burro e latticini non fanno alcun danno se assunti nell’ambito di una dieta varia ed equilibrata, se possibile di stampo mediterraneo.
In una alimentazione corretta, dovrebbero apportare dal 20 al 35% al massimo della quota calorica giornaliera e dovrebbero essere variamente distribuiti tra saturi (non più del 7-10% delle calorie totali), monoinsaturi (fino al 20%) e polinsaturi (circa il 7%). Allo stesso tempo, però, questo non significa che si possa esagerare.
Il problema, dunque, è la quantità e in particolar modo il fatto che spesso assumiamo olio di palma in modo inconsapevole. In una giornata, le occasioni per consumarlo sono tantissime: dai cereali della colazione, ai biscotti confezionati con cui accompagnare il caffè di metà mattina. dalla piada del pranzo, al gelato industriale di metà pomeriggio, fino alla crema spalmabile per chiudere in dolcezza la cena (tutti prodotti che possono contenere olio di palma). Decisamente troppo. Invece, il consumo di prodotti con olio di palma dovrebbe essere limitato al massimo a una volta al giorno e se possibile non tutti i giorni. 
Quindi cosa ne dite di iniziare ad evitarlo leggendo le etichette degli ingredienti? Sarà dura ve lo anticipo, perché l'olio di palma è ovunque, ma almeno proviamoci!
Io ho iniziato sostituendo l'insostituibile: la Nutella e da li mi si è aperto un mondo! Non è vero che la Nutella è insostituibile, lo è eccome....vi consiglio due creme della Ecor semplicemente buonissime!!!


3 ottobre 2014

Dove sono finiti i limoni di una volta?

Premetto prima di iniziare a scrivere questo pezzo, che sono una cultrice del limone biologico: tutte le mattina ne bevo il succo spremuto con acqua tiepida in barba a chi crede che sia la mela a togliere il medico di torno!

Girando tra i reparti ortofrutticoli del supermercato mi sono resa conto che è difficilissimo

trovare il limone italiano...la maggior parte proviene dall'Argentina, seguono Spagna e Turchia, eravamo i primi nel mondo per produzione ed esportazione dei limoni adesso siamo al settimo posto, ma perché?Tutto sta nel prezzo. Come sempre troppo concorrenziale a tal punto da uccidere la nostra economia, ma perché i produttori locali non si  organizzano per battere la concorrenza? Forse i costi di coltivazione, trasporto e cura sono troppo elevati e lo Stato non fa niente per facilitare la situazione, allora mi domando: perché non facciamo qualcosa noi? Nel nostro piccolo potremmo acquistare limoni biologici, ormai l'unica categoria made in Italy nei supermercati, evitando la rete in offerta proveniente da ogni parte del mondo. Questo permetterebbe quantomeno alla produzione italiana di non estinguersi, perché altrimenti la direzione è proprio quella: caput, fine, the end, stop e non vale solo per i limoni ovviamente, ma per tutto: dalla pasta abrasiva made in Taiwan al vestito da sposa low cost made in Thailand. Perché tanto amore per i limoni? adesso provo a raccontarvi quanto fanno bene...

Limoneterapy: Al mattino appena svegli e a digiuno proviamo a iniziare bevendo una tazza di acqua tiepida e limone, il suo effetto è benefico per più aspetti , almeno 10:1. Rafforza il sistema immunitario: I limoni sono ricchi di vitamina C e di potassio, che stimola le funzioni cerebrali e nervose. Il potassio aiuta anche il controllo della pressione arteriosa.2. Bilancia il PH: Bere acqua di limone ogni giorno riduce l’acidità totale del vostro corpo. Il limone è uno degli alimenti più alcalini. Sì, il limone ha acido citrico, ma non crea acidità nel corpo una volta metabolizzato.3. Aiuta la perdita di peso: I limoni sono ricchi di fibre di pectina, che aiutano a combattere la fame. È stato anche dimostrato che le persone che hanno una dieta più alcalina perdono peso più velocemente.4. Aiuta la digestione: Incoraggia il fegato a produrre la bile, che è un acido che è richiesto per la digestione. La digestione risulta efficiente e si riducono il bruciore di stomaco e la costipazione.5. È un diuretico: limoni aumentano il tasso di minzione nel corpo, che aiuta a purificare. Le tossine sono, pertanto, rilasciate in modo più veloce per aiutare a mantenere la salute del tratto urinario.6. Pulire la pelle: Il componente di vitamina C aiuta a diminuire le rughe e imperfezioni. Acqua di limone elimina le tossine dal sangue e aiuta a mantenere la pelle chiara. In realtà, può essere applicato direttamente sulle cicatrici per ridurre il loro aspetto.7. Rinfresca l’alito: Non solo questo, ma può aiutare ad alleviare il dolore e gengiviti. L’acido citrico può erodere lo smalto dei denti, quindi questo deve essere controllato molto bene. Consigliamo quindi di risciacquare a fondo con acqua dopo averlo bevuto o di lavare i denti.8. Allevia i problemi respiratori: acqua calda limone aiuta a sbarazzarsi di infezioni polmonari e fermare la fastidiosa tosse. 9. Aiuta contro la disidratazione: Una tazza di acqua e limone al mattino previene la disidratazione e la cosiddetta fatica cronica o fatica surrenale. Quando il corpo è disidratato, o profondamente disidratato (fatica surrenale) non può svolgere tutte le sue funzioni in modo appropriato, e questo porta ad accumuli di tossine, stress, costipazione, e tutta una serie di altri disturbi.10. Aiuto a eliminare il caffè: Dopo aver preso un bicchiere di acqua calda limone, la maggior parte delle persone suggeriscono che non hanno alcun desiderio di caffè al mattino.
Siete abbastanza convinti? provare per credere!






21 aprile 2014

Riflessi all'henné: ma come fare?

C'è chi dice che gli occhi siano lo specchio dell'anima e i capelli lo specchio dell'inconscio
Si dice anche, che i capelli siano un veicolo di maggiore spiritualità sarebbe meglio non tagliarli per evitare di bloccare i flussi di energia del corpo. 
I capelli lunghi accrescono l'energia del Kundalini, il serpente spirituale dentro di noi che snodandosi lungo tutto il corpo metterebbe in equilibrio i sette chakra.
COme prendersi cura di un pezzo così importante del nostro corpo?

Iniziamo dall'henné:
Oggi scopriamo come dare un riflesso intenso ai capelli con l'henné naturale, io generalmente utilizzo l'hennè lawsonia inermis che dona un riflesso rosso intenso molto accattivante.
La Lawsonia inermis nota come henné, è un arbusto spinoso della famiglia delle Lythraceae, dalle foglie e dai rami essiccati e macinati si ricava una polvere giallo-verdastra utilizzata come colorante su tessuti e pelle animale
L'henné, al contrario delle tinture chimiche, non penetra all'interno del capello, ma si deposita e lega sulle squame della sua cuticola; si ha così un effetto "sostantivante", cioè il diametro del capello aumenta leggermente, e la capigliatura diventa più voluminosa e resistente agli agenti esterni, oltre che più luminosa e dall'aspetto "sano". In tutti i casi, dopo l'applicazione dell'Hennè è necessario un accurato risciacquo e uno shampoo, per eliminare tutti i residui della polvere.
Inoltre vi consiglio di proteggere le mani con guanti di gomma, per evitare che anch'esse si colorino poiché utilizzato anche per tatuaggi potrebbe colorare le mani.
Secondo analisi di laboratorio l'henné avrebbe virtù antimicotiche e astringenti.

Come preparare l'henné:
A me basta 1 etto e mezzo di henné, non ho i capelli molto voluminosi e in questo periodo ho un taglio corto, per chi ha tanti capelli e voluminosi consiglio qualche etto in più, male non fa.
Prima cosa: mettete i guanti! ve l'ho già detto e lo ribadisco, poiché l'henné è utilizzato per i tatuaggi dunque tinge anche la pelle, il rischio è di ritrovarvi le mano arancioni per una settimana almeno.
Prendete un vecchio asciugamano e mettetelo sulle spalle, se non siete pratiche le prime volte potreste sporcare ovunque.

L'henné si presenta in polvere, ha un tipico odore di erba secca; per essere applicato sui capelli è necessario riporlo in una ciotola di ceramica e mescolarlo bene con acqua calda (non utilizzare metallo, potrebbe influire sull'intensità del colore).


Io lo stempero aggiungendo anche un po' di olio, ha proprietà ingrassanti e protettive per il capello.
Inoltre mi piace unire anche un pochino d'aceto per avere un effetto luminoso. 



Mescolare fino ad ottenere un composto non troppo denso, ma neanche liquido altrimenti scivolerà ovunque facendovi impazzire.
Iniziare poi a spalmarlo su tutta la chioma partendo dalla base fino alle punte. 
Una volta distribuito bene, raccogliere tutto in un turbante di carta stagnola. 
Io lo tengo in posa dalle 2 alle 3 ore, c'è chi lo tiene meno, ma io amo esagerare come sempre, poi mi immagino che in quel lasso di tempo i miei capelli si sentano coccolati e curati, dunque...
Ogni tanto riscaldo il turbante con il phon per favorire il lavoro dell'henné. 
ma che bel riflesso naturale :)

Trascorso il tempo necessario, risciacquare abbondantemente, portate pazienza, ci vuole un po' ma l'effetto è fantastico, naturale e rispettoso dei capelli.